Esatto. Serve un minimo di componenti Gambas nel sistema.
>Gambas è un linguaggio "interpretato", ciò significa che deve esserci un interprete installato nel sistema. Un interprete è un software che si prende la briga di leggere il codice in Gambas e di trasformarlo in chiamate alle librerie di sistema o di terze parti per far funzionare il programma. Diversamente un programma "compilato" è un programma che è direttamente eseguibile dal sistema perché salvato in codice macchina. Generalmente un programma compilato è generato da un sorgente scritto con un linguaggio di livello più alto rispetto all'assembly, ad esempio il C.

Non rimanere scioccato da questo approccio perché molti dei linguaggi di programmazione più recenti (ad esempio Python o Ruby) sono interpretati.

Secondo me chi crea tali pagine non può che creare neologismi per tutto quello che ha meno di 2K anni di vita 

LinuxMint11 è basata su Ubuntu 11.04, però non so che versione di G2 abbia nei repo. Ubuntu 10.04 è di 1 anno più vecchio, ed inoltre non è proprio lo stesso sistema. Non vorrei che ci fossero problemi di dipendenze.

Cmq gb.v4l non è una libreria per le Gtk, è un componente per accedere a v4l, un software per la gestione delle telecamere tramite Pinguino. Forse nel tuo vecchio sorgente ce l'avevi come dipendenza? Hai controllato?

Se la pubblicano alla velocità con cui sono arrivati a questa RC1, forse per Natale 2012 ce l'abbiamo sotto l'albero... 

Non fare confusione 
.configure non è uguale a ./configure

Il primo è un file nascosto, il secondo è un percorso relativo che dice al sistema di recuperare il comando configure nella cartella corrente.
Ogni cartella Linux ha 2 metacartelle, se così si possono chiamare: ./ e ../
./ indica la cartella corrente, mentre ../ indica la cartella precedente

Quindi immagina una struttura così:

/cartella1
--mario
--beppe
--gino (+)
--/cartella2
----gino (*)
----.gino

Se tu sei in /cartella2 dando ./gino lanci gino (*) mentre se dai ../gino lanci gino (+) perché dici di tornare indietro di un livello e cercare gino in /cartella1.
Se invece sempre da /cartella2 tu dai .gino oppure ./.gino allora lanci .gino, ossia il file nascosto di nome .gino.

Se devi ovinamente (ossia come una pecora) cliccare meccanicamente su un pulsantino neanche sapendo cosa stai facendo allora forse non sei degno di entrare nel regno dei cieli 

Con una piccola precisazione. Sfaterò un mito ma non voglio il concetto di free software (software libero) come lo intende Stallmann. La sua è una visione estremista e come tutti gli estremismi non è una cosa positiva.
Gli estremisti tendono a mistificare la realtà per adattarla alle proprie idee, e non viceversa. E non va bene.

A me non piace sapere che c'è uno vestito da santone con sandali ai piedi, una tunica addosso e con spesso un'aureola intorno al capo che cerca di "inculcarmi" nella testa la sua visione delle cose (vedi qui). Sono IO che, ascoltando le sue motivazioni e quelle delle altre persone, devo costruirmi una MIA idea.

E ciò vale per l'opensource, per il freesoftware e quello che volete

Essendo cresciuto con computer stand-alone, concordo con Chesko che il dover dipendere esclusivamente dalla rete è un modo di concepire l'informatica che mi fa paura. Immaginate un virus.... una volta doveva infettare milioni di computer per operare la distruzione di massa dei dati, adesso basterebbe che ne infettasse 1 (quello "buono", la "nuvola madre") per devastare i dati di tutti gli utenti...