Prima di tutto, ti chiedo scusa per il ritardo, ma, purtroppo, dopo avere formulato la risposta, lo stesso giorno in cui hai scritto la tua, casualmente ho pigiato un tasto sbagliato della tasiera e sono entrato in un labirinto dal quale non sono più uscito, fino a perdere il testo già scritto e, peggio ancora, a dimenticare la passw. Sto riprendendo solo ora, ed eccomi pronto a riprendere il nostro percorso.
1):
nel campo riftbtest devo inserire l'id testata documento?
Il campo è l'unione di due valori: (d'ora in poi per legare il nome colonna interno ad una delle due tabelle userò il formato Nome_Tabella!Nome_Colonna)
Table_Testata!nrdoc (di cui non conosco la lunghezza, ma non ha importanza, ci penserai tu)
e
Table_Testata!dtdoc (di cui interessa solo l'anno nel formato AAAA (meglio di AA)
Per semplicità il campo che avevo pensato può essere scomposto in due campi così dettagliati
RifAnnoTbTestata (contiene l'anno del campo Table_Testata!dtdoc)
RifNuDocTbTestata (contiene il valore del campo Table_Testata!nrdoc)
2):
nel campo riftbriga devo inserire l'id dell'articolo a cui si riferisce il commento?
il campo va agganciato all'articolo della table_righe e riporta il valore contenuto nel campo Table_Righe!id_cdart
3):
nel campo nprocomm non ho capito cosa devo inserire.
Esso è più difficile da capire perchè è nuovo e nasce dal seguente ragionamento: ogni commento, formato da una o più righe, all'interno della colonna "Descrizione" va riferito all'articolo contenuto nella riga immediatamente precedente; perciò, piuttosto che pensare ad un unico campo commento, ho pensato di dividerlo in tanti parti quanto sono le righe che esso impegna nella colonna "Descrizione", in modo da suddividerlo una volta sola e non farlo perciò ogni volta che se ne debba fare uso. Ma se così non interessa perchè non lo dovrai usare più spezzettato, si può lasciare intero. In quest'ultimo caso il campo "nprocomm" che ti ho suggerito non serve più. Per completezza di dico che esso conterrebbe un n° progressivo agganciato alla riga di commento (1, per la prima riga di commento; 2, per la seconda riga di commento: e così via.
Decidi tu se usarlo oppure no. Io lo userei, perchè, così impostato, fa strettanmente riferimento al documento in cui è stato generato, tanto se successivamente lo dovessi usare, riunendolo in un unica riga, dovresti scrivere un'istruzione di unione(Es.: Campo_unione=Commento.1 & Commento.2 & ... &Commento.n), più semplice di quella di scomposizione .
Poi tu dici:
E se il commento non è legato all'articolo (commenti di testata e di chiusura)?
Codesta è un'eventualità che non traspariva negli esempi che hai fornito, quindi non l'ho immaginata. Potremmo agganciarli, il primo, ad un ipotetico articolo "testata", mentre il secondo, ad un altrettanto ipotetico articolo "chiusura", ma ci penseremo dopo avere delineato la struttura tabellare per i commenti ... fra le righe.
Spero di essere riuscito a trasmettere il mio pensiero. Se non dovesse essee così, pazienza, vuol dire che mi merito un "----- 0"
Ciao.