Da qualche parte sul web, ho letto di un tizio che sostiene di essere un inviato alieno, mandato sulla terra a rintracciare il primo pc costruito dagli umani in quanto al suo interno si trovava il codice nativo dell'informatica (una specie di cellula embrionale).
Questo codice avrebbe rivoluzionato la vita sia sulla terra che dai cugini alieni.
Leo non è che per caso hai tu quel pc?
Il tipo è
John Titor e su di lui si è detto di tutto e di più..
Vediamo di arricchire questa mini-pedia informatica:
correva l'anno 1987 e mentre ero in attesa di compiere il servizio militare avevo trovato lavoro presso un negozietto di informatica (n.d.r. TOP BIT) del paese.
Il Commodore64 si avviava lentamente verso il viale del tramonto ed Amiga stava prepotentemente conquistando le scene ed i sogni delle persone.
In quel periodo acquistavamo i floppy con i giochi ed i programmi da un tipo di Milano (Soft Pier) che si dicesse fosse un barbiere.
Il pacco arrivava di venerdì, mentre il sabato era il giorno delle "copie" con ragazzotti e genitori in fila per attendere che i 5 lettori di floppy in cascata eseguissero il loro sporco lavoro.
Era il periodo in cui tutti erano "hacker" e dove prima di poter giocare dovevi sorbirti 10 minuti di loghi/immagini/scritte/musiche e quant'altro agganciate prima del software vero e proprio.
In quella magica epoca videro la luce incredibili sistemi di protezione, quello che ci fece più dannare era il "BUNKER".
Questo programmetto non faceva altro che forzare la scrittura sui floppy oltre le tracce standard (una specie di overburning) ed i normali sistemi di copia, non trovando la traccia, fallivano miseramente.
Ma quello era un periodo magico e come nascevano sistemi di protezione spuntavano antagonisti di Sprotezione.
Il più blasonato era "Sprotector". Il sistema non era altro che un cartridge con un bel bottone di fianco, appena il gioco partiva si premeva il bottone ed il software "congelava" la memoria creando una copia eseguibile di quello che il computer stava eseguendo in quel momento.
Poi arrivò il buco laser.... un micro foro sulla superficie del floppy che generava un errore in lettura, il programma controllava la presenza dell'errore e se non c'era non faceva partire il programma.
La soluzione si presentò molto rapidamente con "DISKDOCTOR" un tool incredibile che permetteva di simulare i più disparati errori sulla superficie del disco.
A volte mi capita di ripercorrere con la mente quei momenti e mi rendo conto che noi "vecchi" ci siamo veramente divertiti, Internet (in Italia) non esisteva e le informazioni circolavano solo tramite riviste specializzate (ed una volta erano veramente specializzate) oppure ritrovandosi nel negozio di turno (che più che negozi erano dei circoli ricreativi).