Esagerato!!!
Il nostro colloquio, in effetti, è stato abbastanza confuso, e parlavamo in due lingue diverse.
Tu parlavi di compilare rpm, poi parlavi di pacchetti, e poi infine di repository da cui prelevare i sorgenti... :-)
Credo sia meglio riepilogare un pochino...
Fedora ha un sistema di installazione/aggiornamento dei programmi gestito a pacchetti rpm; questi permettono di installare un'applicazione in modo abbastanza sicuro (tutto è relativo...).
Questi pacchetti vengono distribuiti tramite dei repository, che non sono altro che file system su server posti in rete su Internet, e resi pubblici per lo scaricamento da parte degli utenti della distro.
Questi repository contengono i pacchetti di tutte le applicazioni distribuite in ambiente linux, opportunamente strutturati: sorgenti, binari per x32, binari per x64, binari per PowerPC, ecc.
La gestione degli aggiornamenti (ma riguarda anche le nuove installazioni) è affidata a "yum", che non è altro che un programmino che legge l'elenco dei pacchetti dai vari repository (configurati nel tuo sistema), li confronta con l'elenco dei pacchetti presenti sul tuo sistema, e determina quali sono più aggiornati, proponendoli all'utente. Come accennato, tramite yum è anche possibile installare nuovi programmi, selezionandoli dalla lista dei programmi disponibili nei vari repository Fedora. Tutte le dipendenze con altri programmi viene risolta da yum, che provvede automaticamente a scaricare anche i relativi pacchetti, e di installare il tutto sul sistema, provvedendo anche a disinstallare le precedenti versioni.
Tutto il discorso vale sia per le applicazioni in versione binaria (direttamente eseguibile), sia per i sorgenti della stessa applicazione; è ovvio che la seconda è dedicata a chi vuole avere una conoscenza su come è stato sviluppato un determinato programma, modificarlo per i scopi specifici, o magari contribuire alla sua evoluzione.
Nello stato normale, di solito uno si scarica il formato binario, legato al tipo di sistema che stà utilizzando (un Pentium piuttosto che un PowerPC, o un AMD, ecc.).
Detto questo, sperando di aver spiegato bene le cose, si può parlare di compilazione...
Per compilazione, si intende la creazione di un eseguibile sulla base di script sorgente (in genere file ascii), scritti in un particolare linguaggio.
In un sistema a pacchetti, come è Fedora, è sconsigliato installare una particolare applicazione, partendo dalla compilazione dei sorgenti, a meno di non arrivare al punto di creare prima un pacchetto rpm ad-hoc; in caso contrario, l'installazione và a buon fine, ma il sistema perde traccia di quello che si è installato, costringendo l'utente, un domani, a provvedere manualmente all'eliminazione di ogni singolo file aggiunto al sistema operativo, tenendo conto che lo stesso file potrebbe anche essere utilizzato da altre applicazioni... un bel lavoretto...
Ora, dato che nel tuo caso, la scarsa conoscenza del sistema, potrebbe causare qualche problemino, sicuramente risolvibile, ma certamente sarebbe alquanto oneroso risistemarlo, il mio suggerimento era quello di partire, appunto, dall'installazione dei pacchetti gambas2, tramite yum, dai repository ufficiali di Fedora.
Di solito, l'elenco dei repository Fedora installato nel proprio sistema, comprende tutti quelli ufficiali; dato che il mio precedente controllo aveva riscontrato la disponibilità di tutti i pacchetti necessari all'installazione dell'ultimissima versione di Gambas2, mi pare strano che yum ritorni solo quel pacchetto, che tra le altre cose si tratta del pacchetto contenente i sorgenti di gambas, e non i binari.
(tanto per la cronaca: *.src.rpm=sorgenti, *-devel.rpm=librerie di sviluppo, il resto sono programmi in formato binario).
Il comando esatto per l'installazione dei pacchetti è il seguente:
Fammi sapere...